lunedì 3 novembre 2025

ALLA RICERCA DEL TEMPO PERDUTO : 35

 (30.03.2009)

Avevo sempre seguito la passione per la fantascienza, sin da minuscolo per via di un certo album di figurine che tanto mi appassionava e che mio padre fece sparire non ritenendolo adatto ad un bambino. Così, divorati tutti i libri di Giulio Verne che potevo avere, ai primi anni settanta approfittai di un regalo di un mio zio e mi feci donare il mio primo libro di Urania, LA PISTA DEI MOSTRI di Roger Zelazny, scatenando la mia fantasia. Dato che già disegnavo da tempo mi gettai a creare illustrazioni fantasy e galattiche e da lì ad entrare in pieno nel Fandom, il mondo degli appassionati della S.F. italiana , il passo fu breve. Tra una mostra e l'altra dei miei quadri in tutta Italia, lavorai per una massa enorme di pubblicazioni del settore, le cosiddette Fanzine, e infine iniziai a partire per partecipare con i miei lavori a tutte le Italcon che si tenevano annualmente in giro per l'Italia. Ebbi così modo di conoscere i migliori nomi italiani e stranieri e stringere con loro legami di amicizia, rispetto e collaborazione che durarono anni: conobbi Frederic Pohl, John Brunner del quale ancora conservo i libri autografati, Williamson, Lundwall, Harryson e i grandi disegnatori, Miani, Bonadimani, Marsan e naturalmente Karel Thole che tanto avevo amato come copertinista di Urania, col quale facevamo le nottate a bere e a scambiarci pettegolezzi; partiva sempre con un enorme boccale in ceramica per la birra ed una specie di bicchierino in peltro per i liquori, in valigia. Un grande, rimpianto da tutti. Alle Italcon si combinava di tutto, si stringevano alleanze, amori, contratti, amicizie e si finiva per ricevere premi, targhe, trofei e pacche sulle spalle, tutti felici e pieni di fervore produttivo. Gli anni d'oro del mainstream letterario della fantascienza, poi crollata, a metà anni ottanta sotto i colpi della morte dei vecchi autori internazionali, il rotolare della S.F. nel cyberpunk, le continue copie-clone di libri fantasy come Il Signore degli Anelli. Ma era quel che gli editors chiedevano e gli autori furono costretti a seguire la via della pagnotta, anzichè scatenare la loro fantasia. Forse solo Bradbury resta imperterrito ancorato al suo mondo fantastico ma gente come Vance, Clarke, Asimov con le loro enormi saghe stellari non ne nascono più. Io creai la mia fanzina, prima con un ciclostile, poi finendo per farla con le copertine a colori e i gadgets allegati, dedicata a Lovecraft, ed ebbi un seguito enorme ma alla fine la vita e gli anni, e il matrimonio, hanno macinato tutto lo splendore creativo di una fantastica gioventù per sommarlo alla polvere che si deposita sulle cornici dorate dei miei quadri e l'aver lavorato con i migliori cervelli dell'epoca, i più creativi, resta un onore che rende più lustri tutti i trofei e le coppe che son stipati nella mia casa.

(la foto che vedete fu scattata durante l'XI Italcon, a Fanano, a maggio 1985. A sinistra io e Harry Harryson, davanti a me a destra Karel Thole e dietro Frederic Pohl, in fondo si intravedono Brunner e Sam Lundwall.)



Nessun commento:

Posta un commento