(14.11.2008) C'era una volta un signore di mezza età, solo, tradito, amareggiato, che non vedeva più chiaro nella propria vita. Non pensava che avrebbe più ricordato cosa fosse l'amore, i sensi, tutte quelle dolci schermaglie che un rapporto a due sa regalare. In quello strano momento della sua vita rincontrò il suo antico amore che, come un fulmine inaspettato nel cielo d'autunno, scoppiò illuminandogli la vita. Oh, furono giorni lunghi a passare, furono promesse eterne, furono nuove speranze future che nascevano, furono cavalcate furiose allacciati l'un l'altro. Il signore di mezza età, vedeva pian piano scomparire il grigio intorno a sé, ricominciò a sentirsi vivo, a sentirsi uomo, a sentirsi desiderato. Ne parlò agli amici vicini e lontani e furono pacche sulle spalle, e furono commenti complici e felici. Alcuni persino lo invidiarono, increduli. Poi lei gli disse che aveva dei problemi e non poteva scrivergli più e si sentirono tutti i giorni, vedendosi ogni momento che potevano. Poi, lei gli disse che aveva molte cose da fare e si videro quelle poche volte che potevano. Poi, lui la chiamò. E lei aveva spento tutti i cellulari. E il telefono di casa. E se trovava la linea libera, nessuno rispondeva alla chiamata. E aspettò. E aspettò. E infine imparò un altra grande lezione dalla vita, che è sempre una severa maestra: capì, esattamente, fino all'ultima arida goccia, come si sente una puttana. Usata. Illusa. Buttata via. E sotto la pioggia, sotto la pallida luna piena, il signore di mezza età ritrovò quel che era e che purtroppo sarebbe rimasto. Un uomo col cuore solo.

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