(17.04.2009) A volte capita che il cervello se ne vada per conto suo e si metta a ragionare non più sui massimi sistemi ma su cose talmente improbabili che se non fossero vere ci sarebbe solo da riderci sopra. Ricordate il romanticismo di quei raggi di sole che, solitari, in una stanza buia fendono l'oscurità rivelando ai nostri occhi meravigliati tutto quel dolce vorticare di impalpabile pulviscolo? Una danza fatata di polveri antiche, che pensiamo sappiano di libri vetusti o antiche vestigia. Magari fosse solo così. Adesso andate in bagno, aprite la vostra camicia, alzate la vostra canottiera e datevi una gioiosa passatina sulla pancia...ed eccolo lì, che se ne va danzando per l'aere, il componente all'ottanta per cento del pulviscolo che alligna nell'aria. Siamo noi. I nostri corpi che giornalmente si squamano e consumano, rilasciano microscopiche forfore e macerie organiche, cellule morte. Quando, dopo una corsetta, vi fermate a riempirvi i polmoni d'aria, ragionate un po' su cosa state mandando giù. Per la gioia dei vegetariani inflessibili e per lo spasimo dei vegan, notoriamente ancora più drastici. Ci mangiamo a vicenda, lentamente, giorno per giorno. E cinicamente, vien da ridere a pensare a quegli intransigenti che non toccherebbero un negro. Ma aspirarlo un poco alla volta, ogni giorno, sì però. E chi si porta le salviette chimiche nei bagni per paura di prendersi l'Aids? Dovrebbe girare con un filtro per il microparticolato in bocca...Pensateci, la prossima volta che guarderete quel fatato, sottilissimo pulviscolo che danza nell'aria, guardatelo con occhi diversi e non fatevi prendere dal vomito...anzi, siate positivi, pensate a quanto risparmiate sulla spesa in macelleria e respirate! Anche adesso, su, un bel respiro profondo...Buon appetito!

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