(Prima pubblicazione 29.04.2009)
Il sibilo iniziò alle ore 05.00, ora locale di Roma. Iniziò contemporaneamente in tutte le parti del mondo e nell'arco di un ora arrivò ad una intensità di decibel tale che nelle prime tre ore morirono seicento milioni di persone, chi colpito dalle schegge dei vetri esplosi, chi sotto le macerie dei palazzi ridotti in frantumi, chi semplicemente col cervello spappolato. Furono i più fortunati. Quando smise l'umanità era piombata nella paura, una paura inarrestabile, ancestrale. Il silenzio, caduto di botto, fu il preludio all'urlo, un urlo talmente devastante da distruggere dighe, provocare maremoti, far esplodere centrali nucleari e tutti gli armamenti nascosti negli arsenali atomici. Le radiazioni si sparsero sul globo come un mantello di agonia. Nel volgere di ventiquattro ore la popolazione mondiale venne ridotta a tre miliardi di persone, attonite. Poi, contemporaneamente, in tutti i cieli, sotto il sole, tra le nubi tossiche, nella notte comparve il Ratto. Immenso. Una visione di puro delirio che si incise nelle menti terrorizzate di chiunque ebbe la forza di alzare gli occhi. E parlò, a tutti, in tutte le lingue, in tutti i dialetti. Tutti compresero cosa stava urlando. Purtroppo. -" Non conoscete il mio popolo. Ma il mio popolo era prima di voi e resterà dopo di voi. Il mio popolo ha fede e innalza sacrifici, da secoli e secoli sacrifica carne al suo Dio e i sacrifici sono stati accettati. Nel segreto del suolo ha eretto le mie cattedrali, colonne di ruggine reggono altari di fango, e mi sono graditi. Avete pregato Allah, ma loro celebrano sotto la Mecca. Avete pregato Buddha, ma loro hanno roso le radici del Bipal. Avete pregato Cristo, ma loro sanno che fine ha fatto il suo corpo. L'ora del mio popolo è giunta, perché grande è la loro moltitudine, grande la loro fede e unito è il loro pensiero. Oggi vengo a riscuotere i debiti e a donare al mio popolo il mondo che gli è dovuto dalla antica alleanza." - Il muso del Ratto si contorse in un ghigno irreale, contornandosi di una luce pari a quella del sole, bruciando le retine a chi lo fissava. Poi scomparve e sul mondo scese il silenzio. Poi, i topi cominciarono ad uscire.
*Fine*

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