giovedì 4 dicembre 2025

LA VOLPE

 (Prima pubblicazione 19.04.2009)


E' buia, del tutto, la strada che percorro, nel silenzio della campagna del parco di Vejo. Rare stelle dall'alto si domandano che diavolo ci faccia a quest'ora in giro, invece di starmene sul divano con mio figlio sulla pancia a guardarmi i pesci nuotare nell'acquario. Lo stormire quieto delle foglie degli alberi fa da tappeto al nero della notte. I fari dell'auto lo tagliano, nel mostrarmi il quotidiano asfalto da percorrere e lei sta lì, eccola, improvvisa, a far capolino dal bordo di un cespuglio, col suo muso appuntito, girovaga come me, anche lei alla caccia di qualcosa, che non sa se troverà, altre cose minuscole e pelose, cose che si muovono furtive ai limiti dello sguardo, cose che brucano, che masticano, che strisciano e non sanno che stasera moriranno. Lei sta lì, e mi osserva indecisa, pensa forse che farà in tempo a passare prima che io arrivi fino a lei, o forse pensa che sia meglio rinquattarsi tra l'erba e aspettare che questa cosa grossa e rumorosa passi oltre e si perda nel buio. La vedo, con il suo pelo giallo rossiccio, la coda lunga e piena, le orecchie appuntite e gli occhioni spalancati. Penso quanto sia dolce ritrovarla, ogni tanto, confortevole quasi, una compagna sperduta e inaspettata, protagonista di un appuntamento che non ci siamo dati eppure ritorna, casuale. Fa bene all'anima vederla e sapere che c'è, da qualche parte, come i ricci grassocci, come i fagiani dalla lunga coda, che anche loro, stanotte, stanno osservando le stelle. Rallento, mi piace riempirmene gli occhi, riempirmene la mente, proibirmi di scordarla.. e infine passo e la lascio laggiù, mentre selvatica zampetta rapida da un bordo all'altro della strada e già mi ha scordato, presa da sé e dai suoi famelici pensieri.

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