(Prima pubblicazione 26.05.2009)
Alla luce della pubblicazione di un rapporto americano, da tempo tenuto segreto ma finalmente pubblicato, che deriva da un enorme sondaggio realizzato in primis tra i militari in forza ai battaglioni aerotrasportati (sia uomini che donne) e in seguito presso uno scelto target di migliaia di impiegati bancari ci è dunque concesso di comprendere quanto l'Uomo e la Donna siano differenti tra loro sia per moduli comportamentali sia per scopi e finalità oggettive. L'Uomo ne esce rappresentato come concreto, tendente alla realizzazione di un ideale, scevro da dubbi e potentemente motivato, mentre la Donna appare latentemente insicura, afflitta da problematiche spesso soggettive e lontane dalla realtà, tendente alla fantasticheria e spesso negativa nell'affrontare i rapporti con superiori o pari grado sia nell'ambito sociale che lavorativo. Il risultato del sondaggio, protrattosi per tre anni, venne esaminato da uno staff di docenti universitari della Università di Bangor che riferirono dettagliatamente in merito agli uffici della Cia che lo avevano commissionato per finalità di controllo a lungo termine dei comportamenti devianti. Il test a cui vennero sottoposti i soggetti, a volte edotti ma spesso inavvertiti, si componeva di due semplici ma efficaci domande, pure nella loro oggettiva sostanzialità. Alle Donne venne chiesto: " Me la dai?" e le risposte ottenute furono:
- Dovrei pensarci.
- Al momento ho dei problemi.
- Potrei essere vergine.
- Potrei essere indisposta.
- Potrei essere sieropositiva.
- Non credo che tu sia la persona giusta.
- A quest'ora?
- Qui?
- Sei sposato?
- Pensi che mi sposerai?
- Quanto guadagni?
Più tutto un corollario di altre risposte frammentate in varie minime percentuali che vennero catalogate genericamente sotto la voce Altre Scuse. Agli intervistati Uomini venne chiesto, da parte di soggetti Donne:
" Me lo dai?" e nel novantatre per cento delle risposte si ottenne un secco:
- Sì.
Dal che risulta evidente come, anche di fronte ai continui mutamenti sociali, al rimescolarsi delle classi, ai cambiamenti della morale e dell'economia e del costume, l'Uomo è sempre quello che ha meno tempo da perdere.

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