venerdì 5 dicembre 2025

STEAMPUNK

 (Prima pubblicazione 20.05.2009)


L'ultima e più eclatante tendenza, sia culturale che estetica, che sta spadroneggiando via web è lo Steam-Punk. Si è diffusa come un lampo secondo un ben assestato triangolo, Londra, Australia, San Francisco e ha preso piede tra artisti e giovani leve che stanno virando definitivamente dallo yuppismo prima e dall'hip hop dopo verso un incredibile ritorno ad usi e costumi della generazione del vapore (steam) sorta in Inghilterra ai primi dell'ottocento. Pur se conducono una vita alquanto normale, ai loro raduni convergono paludati in perfetto style retrò, redingote, bombette, pizzi, bustini in una commistione di genere che deriva anche, se non del tutto, dall'estetica mostrata negli ultimi anni da una serie di film e manga tra i quali, per intendersi, è bene ricordare La leggenda degli uomini straordinari, The illusionist, i film dei Monty Python come Brazil e i manga di Mijazaki come Laputa o Kiki, senza dimenticare quel capolavoro assoluto che fu Steamboy di Katsuhiro Otomo, il creatore del leggendario Akira. Steamboy è probabilmente il cartoon - l'anime - che meglio ha prefigurato l'esplodere della tendenza SteamPunk, ambientato durante l'Expò londinese dell'800, tra gigantesche costruzioni semoventi e mostruose macchine da guerra, tutte rigorosamente basate sulla tecnologia del vapore. Costumi neo guerreschi, cappotti di cuoio, lacci, fondine, pistole tipo Mauser o Luger, gli immancabili occhiali da pilota in cuoio e cromo rotondi, frammisti ai frac dell'alta società vittoriana in piena espansione coloniale ma attraversata da un impeto fantascientifico alla H.G.Wells o alla J.Verne, questi i vestiti di rigore per gli uomini mentre le donne si sbizzarriscono con bustini in stecche di balena, pizzi, colletti inamidati, calze e guanti a rete e improbabili acconciature ingentilite da ninnoli e gioielli a volte eseguiti persino con ossi di animali e denti di balena - spesso però sintetici - istoriati con scene marinaresche. Steamboy, uscito nel 2004 dopo anni di lavorazione, è un opera colossale e mirabolante con i suoi centoventidue minuti di invenzioni visive e ha tutto il diritto di rivaleggiare, nella filosofia di vita e immagine degli SteamPunks, con quel gioiello delirante che fu The Yellow Submarine dei Beatles. I nuovi seguaci di questa tendenza seguono couturier come Ghesquiere e Ralph Lauren ma alla fine dei conti preferiscono creare da soli i propri abiti e modelli, andando alla ricerca di oggetti e particolari nei mercatini antiquari; adorano le buone maniere e il gusto del tè delle cinque - preferendo i rari sentori dell'Oolong o il più classico Gunpowder - in perfetta linea con gli anni della regina Vittoria anche se politicamente non giustificano i modi con i quali venne perseguito il colonialismo imperiale. Come nel film Brazil creano arredamenti moderni e oggetti ricostruendoli col legno e con l'ottone lucidato, c'è persino chi vende computer rivestiti in pino e ottone come qui: www.datamancer.net , sito di un giovane californiano emergente. Il cyberpunk degli anni ottanta sembra quindi aver esaurito la sua spinta, che pure diede vita a capolavori letterari come Neuromancer o gli strepitosi videoclip di Billy Idol , per miscelarsi con il sottile piacere per il ritorno a radici profonde e quasi perdute ma mai veramente sepolte. A quanto pare, Britannia Rules for Ever!

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