(Prima pubblicazione 16.11.2009)
Evidentemente certe grandi ed illuminate mentalità non riescono a capire che al mondo non esistono solo silfidi e spiriti inquieti vaganti, o forse quando costruiscono i musei non tengono conto dei turisti americani notoriamente fagocitatori di iperpanini macdonaldeschi, sì, quei bei turisti che vediamo nei documentari e che farebbero la felicità delle sperdute tribù di antropofagi con i loro chiapponi debordanti ed i lardelli ballonzolosi. Pare che qui in Europa la gente debba essere ritagliata, scolpita, evanescente, dotata di taglie dalla 35 in giù, tali da far rimpiangere quelle littorie fattrici italiche dai fianchi opimi e dai seni lattei, aduse a far da balìe sino a sessant'anni. Da cosa lo si desume, mi chiederà il colto pubblico.. direi che basta dare un occhiata alle nuove ed eleganti panchine studiate a colpi di milioni dalla celebrata israeliana creatrice del Maxxi, il museo delle arti contemporanee del xxi secolo. Le bizzarre linguelle che sporgono dai morbidi e svicolanti artifici in cemento e resina iniziano da un centimetro e si allargano, nel punto di massimo aggetto fino a circa ventidue centimetri per poi subito rastremarsi in fuga. Ecco, queste son le nuove panchine nei viali. Quelle antiche, doghettate, accoglienti dimore per senzatetto, dove nugoli di badanti con carrozzine facevano le furbette con gli alabardieri in libera uscita nei bei tempi andati sono solo un ricordo o forse, nella sua mente, un incubo. Su queste solo sederi da fotomodelle, da mannequin, da passeggiatrici su passerelle possono essere accolti. E badate, neanche in gruppo, che se si siedono in più di tre cascano in terra! E va bene, visto come evolve il mondo non c'è da stupirsi...quindi esprimete il vostro dissenso a colpi di rigatoni al ragù!

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