(Prima pubblicazione 17.11.2009)
Ebbene sì, amici miei, stavolta il tomtom non vi ha funzionato, o magari sono le cartine del Touring Club che non sono aggiornate, ma mi duole avvertirvi che siete entrati nel blog sbagliato. E se sarete così pazienti da seguire il mio arrovellamento, magari ne converrete. Si sa che oltre a scrivere nei miei blog e commentare dagli amici, sono aduso a girellare tra i blog di gente che non conosco per il piacere del tenermi informato e perché sono un lettore onnivoro che da sempre spazia da Guareschi a Proust, da Mishima a De Felice, da S.King a Musashi, insomma dovunque e senza limiti preconcetti, per il solo inarrestabile amore del leggere. Mi capita sovente, dunque, di trovare applauditissimi blog scritti in due modi affatto diversi, c'è chi lascia un post al mese (quale che sia) e chi lascia post del tipo "so'stata a scuola, ciao amore stasera ti chiamo, come state?, più tardi passo da tutti, amoooorinii,ciuc smack etc etc" normalmente fatti con quei tremendi caratteri che provocarono la fuga da Chatta per imbattibile inconsistenza contenutistica di Andy Sin e Sitry (gran coppia di matti!) che non li ressero più. E naturalmente ogni due righe è tutto un caleidoscopico affastellarsi di pupazzini rischiosissimi per chi soffre di diabete. Esiste poi il terzo esempio che null'altro è che la magmatica confluenza dei due generi in un unicuum capace di provocare la sincretistica affluenza di almeno cinquanta commenti a post. E qui il mio ragionar barcolla: sono, è notorio, una sorta di ancestrale brontosauro trilobitico, fuoriuscito come Godzilla dalle brume di un qualche atomico atollo, e fatico a far fronte ad un simile evolversi darwiniano della letteratura. La Bibbia, lo Cunto de li Cunti, la Chanson de Roland, il Decamerone, la Commedia, Foscolo, Manzoni, Carducci, il Guicciardini, Pascoli, Graf, Gozzano, D'Annunzio, e veniamo a Guareschi, Palazzeschi, Verga, Pirandello, Buzzati, ahimè che li vedo laggiù, ammonticchiati sulla zattera della Medusa a sventolar bandiera bianca tappando falle a colpi di copertine brossurate, mentre sempre più dimenticati calano nel mare magnum delle Lettere Perdute. Quale Graf Spee li bombardò? Furono torpedini di caratteri in stampatello figli dei balloon topolineschi, furono siluri di contrazioni derivanti dagli sms, furono i m.a.s. dei graffiti tribali e metropolitani a provocarne la fine? Diventeremo un unica tribù (come si augura la Tim) e solo allora scopriremo di essere sull'isola del Signore delle Mosche e nessuno sarà più capace di battere il mayday su una trasmittente Morse. Sarò forse apocalittico ma non integrato, sarò affetto dalla sindrome di Umberto Eco, ma credo che bene facesse un amica quando tempo fa mi pregò, in un suo commento, d'essere più comprensibile, visto che vi ci vuole il Campanini-Carboni per starmi dietro. Lo so, e da dietro la lavagna ed in ginocchio sui ceci, elevo diuturna e pubblica ammenda a tutti voi. Perdonatemi, se potete, perché non so scrivere come voi. So soltanto SCRIVERE.
Commenti dei lettori del blog originale:
Antelao : alla lingua ben scritta. All'italiano vero. Al congiuntivo. I tuoi scritti, anche se lunghi, si leggono d'un fiato, perche' scorrevoli, ben articolati, interessanti. A volte invece si incappa nei tranelli, nelle faccine, negli anacoluti e la lettura diviene faticosa... Carenze dovute alla scarsa lettura, alla scuola..... Ma si puo' migliorare, nulla e' impossibile, basta volerlo. A presto. Marco.
annacinque : Non lascio mai commenti, stavolta non riesco a fare a meno di riportare il motto di un mio amico di chatta: "Il mondo è come una mostra. I grandi autori espongono le loro opere, mentre i poveri mortali si limitano a lasciare scarabocchi sui muri dei cessi". Lei è un grande artista.

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