giovedì 11 dicembre 2025

NON E' PROFONDO ROSSO

 (Prima pubblicazione 26.11.2009)


Anche perché il teatro in cui si svolgeva una delle scene madri, all'inizio di quel capolavoro assoluto, era in condizioni molto migliori di questo in cui sto stazionando per dodici maledette ore e le sette di domani sembrano un miraggio morganatico. Comunque l'inquietudine che dal film trapelava qui alligna maligna tutta e di più, considerato che questo una volta era un lussuoso cineteatro, poi scaduto a centro sociale okkupato ed infine, poco prima di essere sgomberato dalla forza pubblica, devastato in ogni suo angolo sino a renderlo un cumulo di macerie. Come in un vecchio film, L'avamposto degli uomini perduti, stiamo qui preconizzando l'assalto interno dei sorci ed esterno di ben altri e più organizzati sorci, mentre il viavai sul marciapiede di tossici, pusher, ubriachi, arabi, zoccole e ragazzi di vita si fa sempre più schiumoso ed incalzante. I rumeni no, quelli verso le ventitre metà se ne sono andati nel parco qua dietro a finire di bere e ad attendere chi ci passa tra gli alberi e nel buio, l'altra metà sta facendo le solite visite notturne a chi lascia le finestre socchiuse. Non so, faccio e rifaccio i conti ma qualcosa non mi torna mai, se ripenso a me piccoletto mi accorgo che non era questa la vita che immaginavo.. Tant'è, zitto e guadagnati la pagnotta, che Tatino deve mangiare.

Nessun commento:

Posta un commento