martedì 2 dicembre 2025

LA PAZZA STORIA DEL MONDO - i primi dell'Ottocento

 (Prima pubblicazione 30.06.2011)


Mentre il Settecento lascia scorrere i suoi ultimi anni nella clessidra del Tempo, nasce in un ridente isolotto dell'arcipelago delle Bislack Islands un simpatico frugoletto, figlio di Obadhja Bog Bogol, nipote del celeberrimo Jebedhja Bog Bogol laggiù rifugiatosi con la ciurma del Bounty in fuga da un isola all'altra per sfuggire ai capestri della corona inglese. Jebedhja era stato il barbiere di bordo del Bounty e si era particolarmente distinto per tre cose: la capacità di ingollare rhum delle Antille in quantità industriale, il luccicare sinistro dell'occhio di vetro ricavato da un unico blocco di giada trafugato dall'imperatore Wang the Perverted - famoso in tutto il Katai per le sue diaboliche pratiche consistenti nel racchiudere poteri malefici nei blocchi di giada (cosa di cui Jebedhja non era stato messo al corrente dal cinese che glielo aveva venduto in cambio di un dente di tricheco istoriato pazientemente durante il viaggio con scene del kamasutra) e la furia devastatrice con la quale aveva fatto la barba in maniera drastica agli ufficiali di bordo durante l'ammutinamento. Jebedhja venne prontamente accolto su una delle scialuppe dall'equipaggio in fuga quando si accorsero che, dal cespuglio nel quale lo avevano lasciato legato, proveniva un raggio luminoso che saettava alla loro ricerca. Profondendosi in scuse lo presero con loro e non osarono più lasciarlo indietro. Jebedhja e gli altri trovarono riparo e sollazzo in un arcipelago che secoli dopo sarebbe diventato un mitico resort per nababbi iracheni e signori della droga colombiani nonché per patetici parvenu italiani sommersi dalle cambiali. Così, tra un latte di cocco, una bistecca di maiale selvatico e le deliziose abitanti native prolificarono spaparanzati al sole , dediti all'arte del tatuaggio tribale. Obadhja si distinse in quest'arte al punto da avere un' agenda di appuntamenti tale che doveva essere trasportata da due selvaggi locali felici di essere stati totalmente istoriati dal maestro. Grande fu la curiosità nel villaggio quando nacque Zebulon Bog Bogol, in quanto di pelle chiarissima, occhi azzurri e una chioma sorprendente già da piccolissimo. Lo stregone del villaggio vide in lui lo spirito di Jebedhja e profetizzò che avrebbe avuto una formidabile carriera nel fare barba e capelli a tutti. Zebulon si esercitava su tutto quel che si muoveva, inizialmente grosse pecore pelose giunte nell'arcipelago a nuoto dopo essere sfuggite agli incendi della Nuova Zelanda e alle orche fameliche che non gradivano bocconi pelosi, poi raggiunta che ebbe la necessaria abilità cominciò a depilare con lame microscopiche le temibili vedove nere, velenosissime e soprattutto incazzate bestialmente con chi le rimetteva in libertà lisce e rosee tra gli sghignazzi di vermi, lumache e scimmie platirrine che non le temevano più. Dopo una scazzottata tremenda con Uruk Kranhandagipotjpotay, il bullo dell'isola ( duecento chili di massa muscolare, duecento tatuaggi guerreschi fatti da Obadhja e duecento vittorie all'attivo sul ring) che non aveva gradito il taglio new age delle sopracciglia sperimentato su di lui da Zebulon, perse l'occhio destro e si fece installare quello del nonno gelosamente custodito e tramandato in una foglia di palma. Questo gli conferì la magica capacità di puntare fino al più piccolo pelo e la sua arte di barbiere sconfinò nella leggenda. Giunta un giorno una goletta inglese, ancora alla ricerca degli ammutinati, ed essendosi nascosti tutti nelle grotte per non farsi prendere, sfacciatamente Zebulon si presentò sulla spiaggia completamente agghindato (e rasato) denunciando di essere stato colà abbandonato da un sampang malese che lo aveva truffato sul pacchetto vacanze all inclusive. Gli inglesi abboccarono e lo portarono con sé nella fumosa Londra dove nell'arco di pochi mesi aprì bottega e si diede a rasare, imbellettare e profumare chiunque si presentasse. In tre anni guadagnò una cifra spropositata e attirò su di sé le mire erotico-matrimoniali della pasticciera che ogni giorno lo rimirava dal negozio di fronte. Madam Muffin, gloriosa nella sua lattea bellezza, decadente nella ciclopica capigliatura scarmigliata (che molti anni dopo avrebbe ispirato la Saraghina di Federico Fellini) e abilissima nel ricavare torte e pasticcini dagli ingredienti più disparati ed illegali riuscì a soggiogarlo con quotidiani biscottini ammollati nell'oppio che le procurava il cinese della lavanderia, Obi Wan. Zebulon, da tutti conosciuto come "Sweeney" per il fisico alto e dinoccolato, immerso in angeliche visioni di Madam Muffin dove la vedeva esile, bionda e virginea si lasciò irretire e convolò a nozze con lei nella chiesa di San Lope de Vega. Passarono tre settimane a letto, lui drogato fino al midollo e lei che lo incitava continuamente a possederla, ingozzandolo di ginseng, zenzero, peperoncini habanero e tuorli d'uovo sbattuti in quel che chiamava il "Mandrillo Drink". Zebulon finì con l'avere un crollo fisico che lo lasciò seduto in poltrona, debilitato e stordito; Madam Muffin, incapace di tenere a freno la propria sessualità, iniziò a vendere sottobanco il Mandrillo Drink a qualsiasi avventore, dal nobile ammuffito al portuale più bieco e flautolente. Mentre Zebulon lentamente riprendeva le forze sua moglie scendeva i gradini della perversione. Quando la vide versare ghignando il Drink nella ciotola di Gorgo, un enorme mastino scappato dalle tenute di lord Baskerville, perse definitivamente la pazienza, si alzò di scatto brandendo i suoi amati rasoi d'argento di Siviglia, rasò Gorgo fino all'osso, depilò brutalmente la moglie e si fece consegnare l'agenda con tutti i nominativi di chi se l'era fatta. Poi, gettatosi il mantello sulle spalle, uscì nella notte nebbiosa e maleodorante di Londra pronto ad entrare nel mito. Di lui ci restano circa trecentosei libri alla memoria, una diecina di film, alcuni musical e diverse reliquie nascoste nelle segrete della Torre di Londra tra cui un gigantesco materasso riempito dei peli tagliati a tutte le vittime e un festone - realizzato da lui per una festa di Halloween - al quale si dice siano appesi più di trecentocinquanta membri colpevoli di aver visitato Madam Muffin. Ancora oggi si vocifera che le principesse inglesi vadano a dare una sbirciatina (per ispirarsi) quando i mariti non le soddisfano ed è entrato nel parlare comune l'intercalare di Sweeney rivolto ai nuovi clienti: "Diamo una bella sfoltita?"

*continua*

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