lunedì 20 ottobre 2025

ALLA RICERCA DEL TEMPO PERDUTO :11

(15.10.2008)

 Mentre gli anni sessanta avevano appena visto la luce, noi continuavamo la nostra vita in quel di Bari, mio nonno e mio padre con la loro impresa costruivano i palazzi dell'Università e io me ne andavo all'asilo dalle suore, una grande costruzione circondata da un piazzale in terra dove scendevamo per giocare.  Tutti  in fila con i nostri grembiulini, e una volta alla settimana ci recavamo in un ala dove, seduti educatamente su tante piccole panchette di legno, assistevamo alla proiezione cinematografica, che di solito era un film tipo La Bibbia, o I Dieci Comandamenti, tutte cose molto edificanti e soprattutto che ci davano la gioia di vedere uno spettacolo che altrimenti non avremmo potuto godere, dato che i cinema erano costosi e quando con mia madre passeggiavamo davanti al Teatro Petruzzelli, sul lungomare, ci sembrava una cosa di un lusso sfrenato con i suoi stucchi e i suoi decori e i sontuosi tendaggi che occhieggiavano nell'ingresso. Essendo piccolo e gracile, mi capitava di soffrire di mal di gola e alle tonsille, quindi su consiglio del medico di famiglia i miei presero decisioni drastiche ma, non sentendosela personalmente, una mattina mi affidarono a nonno che mi portò a fare una passeggiata con la promessa di una bustina di pescetti rossi di liquirizia; mi portò invece dal medico che mi mise sul lettino e cercò di addormentarmi col cloroformio. Spaventatissimo, gli sparai un calcio in faccia che ricordò per anni, poi riuscirono nell'impresa e mi risvegliai privo di tonsille ma con molta poca fiducia in mio nonno. Mamma, per consolarmi, mi preparava una sua piccola specialità, nata dall'esigenza - per noi un abitudine - di risparmiare: stendeva sul piano di marmo un velo di burro, metteva a sciogliere lo zucchero in un pentolino, poggiava sul burro degli stuzzicadenti poi ci colava sopra lo zucchero fuso che, stendendosi e raffreddandosi, dava vita a meravigliosi lecca lecca color oro, autentiche ghiottonerie  con le quali passavo le ore, mentre in tivù guardavo Magilla Gorilla e Braccobaldo e mio fratello si rotolava nel suo box. Adesso i lecca lecca li fanno con i coloranti e su quello che si vede in televisione, meglio sorvolare..



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