domenica 7 dicembre 2025

IO HO QUEL CHE HO DONATO

 (Prima pubblicazione 07.09.2009)


Scriveva così, meglio e più saggiamente di me, quel grande uomo che volle vivere la "vita inimitabile". Gli son sempre stato riconoscente per avermi mostrato, con i suoi scritti, una rutilante inarrestabile arte letteraria, capace di spaziare dal più panteistico decadentismo all'estetismo puro e defatigante. Ah, quanto avrei voluto anch'io, nei miei deliri, aggirarmi tra mura arredate da broccati, su pelli di tigre, con lance e zagaglie della guerra d'Africa appese alle pareti e lì, tra fumi d'incenso, nella soffusa luce dell'abatjour, scrutare le feline movenze d'una Pina Menichelli, d'una Theda Bara, mollemente aggrappate ai tendami, stressate dal languido desìo dei palpiti d'amore. E invece...la piatta normalità ha messo negli anni paletti e barriere alla mia scatenata fantasia, alla mia verve. E sia. Si riesce a vivere anche così, anche se non è bello. Ma lo si fa. E dunque il perché del nostro titolo, finalmente son riuscito a strappare un brandello di tempo per collegarmi da un internet point e leggere la valanga, vera e concreta, delle vostre lettere e dei vostri commenti. Qual frase mai avrebbe potuto rappresentarvi? Giusto questa: IO HO QUEL CHE HO DONATO, come scriveva Lui, che mai si arrese e seppe vivere. Tanto so di avervi dato, pur nella mia piccolissima capacità e tanto, tantissimo, mi state ridando, ed è un debito gigantesco quello davanti al quale mi mettete, che so di non poter ripagare ma che accetto con felicità suprema, con orgoglio direi, che i più bei frutti del mio lavoro artistico - se così lo vogliamo definire - fatto qui nel web siete proprio voi, i moltissimi volti che capolineggiano nell'etere per mostrarsi sorridenti e amichevoli in questa mia locanda sempre aperta. Abbiate pazienza, perdonate i miei stati d'animo, lo spleen sempre affossante, i disagi e le tristezze. Anche per scrivere questo sto facendo una gran fatica, ma ve lo dovevo ed eccolo qui.  Tornerò quando potrò, la lotta non finisce mai, né sul Veliki né sul Carnaro e neanche qui, in queste lande sterili dove albergano squallore e inutilità. Si troveranno spunti e la vita inimitabile dovrà riprendere. Essa vive di sé stessa, io sono solo - forse - il suo cantore. Un abbraccio con affetto immarcescibile a tutti voi, amici miei.

Commenti dei lettori dell'epoca : 

ninfeadelnilo : felice di trovarti e di leggerti.. siamo uno stato di fatto.. abbiamo unito i nostri pensieri condividendoli secondo le nostre ideologie.. questo non è poco..il grazie è reciproco.. non scusarti di nulla.. siamo fatti tutti di alti e bassi stati d'animo.. sarebbe anormale se fosse il contrario.. chi vive i momenti bassi della vita sa capire.. vuol dire che vieni qui e ti tiriamo su noi.. un bacio grande..raffy

Antelao : a tutti gli altri amici nel ringraziarti per il tuo splendido scritto. La tua cultura mi carpisce ogni volta ed il tuo stile e' inimitabile. Leggendoti imparo. Grazie, oh Sommo!

Thetan.operante : a procedere nei tuoi tempi e come ritieni giusto, invisibilmente ma energicamente sarai sostenuto dall'affetto di tutti noi... un bacio e un abbraccio per te

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