domenica 7 dicembre 2025

SAPOR DI PALEOZOICO

 (Prima pubblicazione 09.10.2009)


Qualche giorno fa, mentre mi arrovellavo incartando le mie macerie e trascinandomele in giro, mi capitò di leggere una di quelle notiziuole briccone, semplici nella loro ingenuità eppure veritiere. Orbene, il succo, ed è il caso di dirlo, della questione sarebbe che da millenni l'acqua del pianeta è sempre la stessa, evapora, sale, si fa pioggia, ricade, sempre la stessa. Un turbinìo di disgressioni mi si è subito formato nel capìno...Tanto per cominciare mi son sentito subito molto orgoglioso di essere uno dei reni del mondo, anzi, parte del suo macroscopico e multietnico fegato, ognora occupato a filtrargli le gocciole col lavorìo instancabile della mia vescica. Come potrebbe infatti l'acqua del mondo starsene lassù bella pulita ed in gocciole traslucide se noi non provvedessimo ad escretarne le impurità? E poi, altra disgressione incarognita, perchè mai dovremmo crearci problemi se milioni di persone nel mondo non hanno acqua? Non hanno "sufficiente" acqua, ecco, specifichiamo! E dunque, su forza, organizziamoci in turni sindacalizzati e regolari e diamogli sotto con la minzione. Più mingiamo più produciamo, e possibilmente facciamolo all'aperto su marciapiedi assolati per abbreviare l'evaporazione. O magari fatela in un pentolino e mettetela sul fornello sin chè non sia passata allo stato gassoso e sia tornata nelle praterie celesti via camino. Altro motivo di spasso poi, mi è stato il pensare che quando mi faccio il bagno, immerso nella mia schiuma di Pino Silvestre Vidal, è la stessa acqua in cui Marat venne assassinato da Carlotta Corday e mi sento così storico, direi quasi termidoriano! Vieppiù! (che non c'entra un katz ma fa sempre fine). Ah, l'aria dei secoli, dei millenni, di strane ere talmente lunghe da essere ormai prive di inizio e di fine e dunque circolari, paradossali, la teoria dell'eterno ritorno, la stessa acqua dai profumi balsamici che scorse su rocce pre-umane ecco, scende dolce su me e sul mio tenero virgulto che guardandomi dal basso dei suoi nove anni mi fa, tirando fuor la linguetta:- "Guarda, papone, bevo la pioggia! Di che saprà?" ed è con interesse archeologico e scientifico, ma con una punta di bastardaggine che mi vedo costretto a rispondergli :- "...piscio di brontosauro..."  .

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