(Prima pubblicazione 05.09.2009)
Stavo dando una letta ad una rivista americana, il New York di parecchio tempo fa, che mi ritrovavo qui in postazione e, anche se non è certo un numero recente, mi sono alquanto divertito nello sfogliarne le pagine, piene di articoli di fashion e gossip e di manchette pubblicitarie. Ecco, proprio queste: uno spasso, mi han dato il polso di quello che hanno in testa i nuovaiorchesi. Alla faccia nostra che siamo subissati di pubblicità di gratta e vinci, tombole, lotto, poker-on-line eccetera, il che dimostra che razza di popolo di accattoni alla disperata ricerca della botta di fortuna siamo. Quello che sembra interessare di più loro è la creazione di una immagine nuova di sé stessi, la più perfetta possibile secondo i canoni estetici del momento. Avvisi di centri chirurgici, di dottori miracolosi, di seni spettacolari e mai calanti, di rimodellamenti in ogni pagina. Ma lo spasso non finiva lì: la frontiera era tagliata dalle pubblicità del genere "Ciò che fu una volta, potrà tornare!", Cosa, direte voi, gli anni d'oro della gioventù? i nostri cari parenti sigillati criogenicamente? No, no. La verginità. Appunto! Una valanga di pubblicità di cliniche per allargarvela, restringervela, riposizionarvela e soprattutto ritornare vergini. Ahhh, mi reggevo la pancia dalle risate. Ma se volevate tenervela non potevate fare "altre cose"? Siamo all'assurdo. Non c'è più nessuno capace di accettarsi per quel che è. Tutti alla ricerca dell'addome tartarugato, delle chiappette rialzate (un mito, i jeans che te lo alzano, fino a che non te li levi per andare a letto con qualcuno, poi becchi le sberle..), delle cosce drenate dalla cellulite.. se incontraste il Conte Dracula cosa gli chiedereste, di liposucchiarvi? Certo, che non mi piacerebbe ancora il mio ciuffo ribaldo a banana? I miei dorsali a coppa da nuotatore imperterrito? Il mio mento aguzzo e volitivo? E invece eccomi qui con la mia rasata color ghiaccio, il mio addome globuleggiante e la pappagorgia da eterno lettore. Mbe'? E con questo? Non sarei forse abile e vaccinato da farvi fare un paio d'ore di capriole sotto le coperte? Ma se non sei perfetto sei out, sembrano pensare tutti. Sarà. Mi tengo il mio fisico alla faccia degli yankees, consapevole di quel che sono, lieto di esserlo e me ne frego delle borse sotto gli occhi che tanto qualche milione per un lifting non lo spenderei. In quanto alla verginità perduta, il giorno che troveranno il modo di rimettermi in corpo le damigiane di eau-de-vie che ho sparpagliato in giro per l'Italia, allora sì che ci sarà da ridere. Potrò asserire senza tema di smentite il noto tormentone linguistico tutto italiano: "C'ho du' palle così!" E voi, invece, tutti pronti a partire per gli States a farvi dare una bella ritoccata?

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