domenica 7 dicembre 2025

L'INUTILITA' DELL'IMPORTANZA

 (Prima pubblicazione 12.06.2009)


Lo si è visto bene, nelle varie statistiche degli ultimi tempi, come ci sia stato un ritorno di fiamma nel seguito pubblico verso le radio nei confronti dell'editoria; questo, unito al crollo continuo del numero dei lettori dei quotidiani (peraltro ampiamente foraggiati dalle sovvenzioni statali) e mettiamoci dentro anche una piccola disamina delle vendite dei libri dalla quale è palese come le preferenze vadano verso la letteratura di puro intrattenimento anziché verso la saggistica o i classici, se ne ricava un quadro molto chiaro. Primo, alla gente interessa molto poco "sapere" le cose, far fatica, si preferisce cullarsi nell'evasione anziché nel ragionare. Secondo, l'uso delle radio libere con i loro brevi notiziari o l'uso di navigare zappando per le pagine del web, porta a capire che la gente è più interessata dal "titolo" che da quel che si va rivelando, quindi importa più il cosiddetto "strillo" che il "fondo" o la terza pagina. Da qui è naturale che le idee che la gente si fa siano superficiali e legate spesso al gossip, al "rumore" più che alla verità provata, un esempio di qualche giorno fa, sul web compariva in grandi caratteri LE FOTO DELLO SCANDALO, seguito da BERLUSCONI MESSO A NUDO. Detta così, e dopo la faccenda Noemi, l'idea che veniva a spalmarsi sui cervelli era che quantomeno fosse stato fotografato il Cavaliere nudo a letto sappiamo con chi. Guardando le foto, andandole a cercare, compariva lui, in giacca e cravatta, che stringeva la mano a una/uno che non era ritratto intero. E allora? Ridicolo, no? Ma è così che va. Non c'è più l'impegno nè la voglia di informarsi, si vuole la buccia ma non la polpa. Informare costa fatica, si deve cercare una notizia, magari a volte anche inedita se non riservata, si deve scavare, fare un buon articolo con i dovuti riferimenti e a quel punto solo sperare che serva a qualcuno. Ma non è così, spesso almeno. Una prova? Guardatevi il numero dei commenti nei miei post sociali, dove sono corse notizie che meritavano discussioni, approfondimenti, magari anche litigi, ma comunque una lettura approfondita; vanno da zero a tre, di solito. Mentre i post semplicemente letterari spopolano, il ché può fare indubbiamente piacere allo scrittore "puro" ma a chi si fa in quattro per far "sapere" deprime parecchio. Ecco il perché del titolo del post, ed ecco anche perché altri blog, qui dentro, che hanno postato continue informazioni e denunce, o hanno chiuso o hanno un numero estremamente limitato di visite. Un vero peccato, a conti fatti.


Nessun commento:

Posta un commento