venerdì 12 dicembre 2025

IL PERCHE' DELL'ASSENZA

 (Prima pubblicazione 01.02.2010)


Perdonerete il titolo criptico, ma mi ero stufato di titolare NOTTE o roba simile. Perché in fondo sempre di una notte si parla, dell'altra sera, quando mi aspettavate e invece son sparito. Parto alle ventidue da casa pregustando una nottata tranquilla, dalle 23 in poi, presso un ufficio, dove starmene bellamente seduto a navigare insieme agli amici quando, poco dopo essere partito chiama il distretto cambiandomi destinazione. Area tre, fino alle sei del mattino. La bestemmia, catartica, apocalittica e imperdonabile, è partita dal parco di Vejo e credo abbia raggiunto Haiti, imbiancando i capelli del disgraziato di là dal cellulare. Cambio strada, avverto telefonicamente i colleghi che mi aspettavano per giocare al gioco di noi grandi, non ci scambiamo più le figurine dei calciatori, ma film in dvx ovviamente e iniziano anche loro a tirar moccoli, mi lancio sulla Flaminia e tento di arrivare il prima possibile dato che gli imbecilli mi volevano lì fin dalle 22, cosa assurda. Arrivo con la cicca in bocca, già preparato alla nottata, incastro l'auto tra varie motorette e mi infilo nel sotto di Termini. Ci dislochiamo ognuno al suo posto, quattro fessi a presidiare il caos, mentre nugoli di poliziotti girano qua e là e di carabinieri idem, salvo scomparire tutti prima dell'una. Un polacco ubriaco da bestia se la dorme in mezzo al corridoio centrale, cerchiamo di farlo alzare, lo appoggiamo ad un muro, fa cenno di sì poi inizia a picchiarsi in testa, si gira e prende a testate il muro urlando che eravamo stati noi, la polizia arriva, lo abbranca e lo trascina fuori a calci. Ognuno di noi ha una sua zona, io sto con gli occhi aperti continuando a rondare mentre al solito il piede destro implora di essere tagliato, tanto mi fa male. Valuto con un collega come ci starei con una gamba di legno, mi dice che poi quando piove mi si gonfierebbe, ah ah, invece delle vene mi verrebbero i nodi varicosi, celio tanto per non deprimermi. Due ragazzi vengono a chiedermi il numero verde per persone disagiate perché non sanno dove dormire, uno è strafatto, li indirizzo presso una vicina comunità, almeno lì hanno dei letti. Iniziamo a far sloggiare i barboni, una gira con un carrello al quale è attaccato un enorme sacco pieno di urina, pensiamo terrorizzati a cosa succederebbe se si rompesse. Scoppiano un paio di colluttazioni tra stranieri ubriachi, cerchiamo di allontanarli, non è roba facile. All'una e quaranta tiriamo su i cancelli, inizia la caccia. Partiamo dai magazzini inferiori, ogni porta potrebbe nascondere un coltello, i nervi sono tesi. Il freddo fa la sua parte. Per fortuna c'è poca gente nascosta, sembra una notte calma. Ad un certo punto scatta un allarme, da dentro un fesso ha aperto una porta, i barboni corrono dentro, ci tocca rimandarli fuori uno ad uno. Si sbragano dappertutto. Un tossico piscia su una vetrina, la vista del manganello lo fa ritirare verso l'uscita. Di lontano vedo qualcosa steso sotto al cancello, vado e trovo una dolce biondina inglese in lacrime, sporca, che aveva cercato di arrampicarsi non trovando l'uscita, ce l'accompagno consolandola e dicendogli che avrebbe potuto rivolgersi a noi. Fuori l'aspetta la jungla. I colleghi corrono a chiamarmi, non sanno l'inglese, io sì, mi portano di sotto, han pescato due fighette menefreghiste stese su un tavolo del ristorante e qualcuno si è fatto venire strane idee che non ho nessuna intenzione di tradurre quindi sbotto e dico loro che devono uscire, ridono, mi incazzo peggio, alla fine le lasciamo dormire al binario uno con i passeggeri restati in attesa dei treni del mattino. Sono al quarto schifoso caffè delle macchinette, unico piccolo calore che mi concedo. Le sigarette si rincorrono. Le gambe anchilosate strillano di mettermi a sedere, mi appoggio sulla macchinetta elettrica in dotazione per andare ai binari. Mi rilasso un poco. Verso le quattro e mezza riapriamo tutto e andiamo di guardia al primo bar che apre, Roma ci si riversa dentro a bere, un nugolo di scaglie dark con capelli a cresta multicolori accompagnate da un gay che avrebbe fatto venire gli incubi di invidia a Boy George ordina birra, non so neanche se abbiano diciott'anni, cazzo fanno ancora in giro, teniamo d'occhio quattro algerini o marocchini dall'aria predatoria che si siedono ad un tavolo, temo il peggio quando entra un tossico conciato da hip hop, calzoni venti misure più larghi, felpa calata sulla testa, paga tirando i soldi sul bancone, prende il cornetto e lancia il piattino verso la cassiera. Io e il collega ci infiliamo i guanti, arriva il casino. Beve il caffè, gli cade sul bancone, tira la tazza verso il barista e ne ordina un altro.  Ho l'adrenalina a mille. Il collega gli dice di uscire, gli si rivolta contro, lo sbatto contro il bancone, lo portiamo fuori. Torna dopo qualche minuto urlando che deve entrare a cercare il biglietto che glielo abbiamo fregato, gli urlo in faccia che ho visto che se lo metteva in tasca, lo tira fuori, è quello, vuole un altro caffè, lo caccio via. Un nero fuori di testa si mette a fare il mimo e butta a terra un cartone di latte, un altro si sdraia per leccarlo, lo lanciamo fuori dai coglioni. Potrebbe andare peggio? Tiro fuori l'accendino per fumare un altra sigaretta. L'accendino si rompe. Sì, può decisamente andare peggio.

Commenti dei lettori dell'epoca :

Nico.1165 : wee Marco.....azzzzz pure l'accendino  no...dai ....questi post mi lasciano senza parole e mi fan capire quanto son fortunato col mio lavoro..alla prox  buon proseguimento

neteyes : sembrerebbe un fim poliziesco ma invece è la realta' di tutti i giorni di qualsiasi metropoli cittadina che vivi in prima persona facendo questo lavoro,ma penso che anche tra i lati negativi di questo mestiere il sor crenabog coglie sempre qualcosa di positivo ed un insegnamento di vita.Crenabog questo è il lavoro e bisogna farlo con piu' contro che pro,ma è sempre un LAVORO che da vita e dignita' e di questi tempi avere e mantenersi un lavoro con la crisi è cosa ardua,chiedilo ai barboni che vedi spesso.Alla prossima Sor Crenabog!!

aishia.65 : maronna mia che notte da incubo ma poi quando torni a casa dormi? o continui a mennar il manganello ?

Delinquentgirl : a mantenere la calma ed il buon senso che ti contraddistinguono e che traspaiono dalla lettura del tuo post! Stasera sono in vena di consigli e ne ho uno anche per te ma che ti dico sottovoce....(di accendini portane sempre due...proprio nei momenti in cui sei più incazzato e vuoi fumare.... porca putt......o è finito il gas o lo hai perso!) In gamba Marco, contiamo su di voi!!!

Nessun commento:

Posta un commento