venerdì 12 dicembre 2025

LA FEBBRE DEL SABATO SERA

 (Prima pubblicazione 01.03.2010)


Per qualche bizzarro motivo trovo le strade vuote e i parcheggi  disponibili e finisco per arrivare alla stazione alle venti e trenta anzi che alle ventuno, quindi dico, invece di andare subito al nostro stallo per presentarmi vado a farmi un caffè... non faccio in tempo a dire amen che mi arriva una monaca trafelata che strilla che un matto sta infastidendo il suo gruppetto, vado e lui vede la divisa e scappa subito. Bene, se è questa la buonasera... vado al bar a prendere il caffè al ginseng e arriva una di corsa: Corra, che si ammazzano!, vado e trovo due rumeni e una donna che si stanno fracassando di botte, sangue dappertutto, mi infilo in mezzo, arriva il collega, li separiamo e arriva la polizia che se li beve tutti e tre. Ah bene, dico, benvenuto alla stazione! I colleghi mi fanno come mai sei arrivato di già, perché sono un fesso rispondo. Solita nottata allucinante, un tossico si spoglia al forum davanti a tutti, gruppi di tizi in kilt deliranti e calzini da guerra vagano sconfitti, femmine di incerte professioni girano in caccia, mi si avvicina un gruppo di trans e fanno proposte irriferibili, valuto se sia il caso di guadagnarmi qualche soldo extra poi gli sbotto a ridere in faccia. Si va a fare le chiusure, ai tronchini scarichiamo una diecina di rumeni allucinanti che dormivano sui treni, prima che la cosa si faccia pesante arriva un gruppo della polfer che li controlla e li trascina via. Un barbone mi chiede una sigaretta, gliene dò due, si inginocchia a baciarmi la mano ma lo allontano , non facciamo buffonate per favore. Dieci minuti dopo lo troviamo a pisciare sulla vetrina di un negozio, lo mandiamo via e ci maledice a tutti. Bravo. Alle due stiamo ancora a dare la caccia ai nascosti negli anfratti, Lovecraft avrebbe dato la colpa ai ratti nei muri ma questi non hanno la coda anche se puzzano uguale e se ti giri non mordono, ammazzano. Alle quattro e mezza si riapre, sono una larva, non mi reggo sui piedi, si va al primo bar che apre, tutta la meglio ceffa della capitale si riversa a fare il pieno di alcolici. Non faccio in tempo ad andare in postazione che mi chiamano alla radio di correre lì, arrivo e il barista urla che vuole denunciare uno che gli ha sputato in faccia e che è uscito. Esco su via Giolitti e trovo un gruppo di somali inferociti. Valuto la situazione e rientro. Mi dispiace ma se ne sono già andati. Il barista si incazza. Me ne frego. Ho da tornare a casa. Sotto la pioggia vado alla macchina e penso a certi amici che mi vengono a dire che non credono a quello che scrivo. Avete ragione. Questi non sono post, sono sceneggiature della Warner Bros. e io non sono io, sono Stephen King e mi sto guadagnando la pagnotta per me e per la mia famiglia che se ne sta al caldo nella mia immensa villa nel Maine. Quando vi piacerà schiodare il culo dalle poltroncine nei vostri uffici e scambiare i vostri fringe benefits - o, perché no, le quote in azioni aziendali - con i miei buoni pasto da 4,40 euro fatemelo sapere, magari scriviamo un altro film insieme, eh?

Commenti dei lettori dell'epoca :

Delinquentgirl : vuoi sapere cosa mi ha colpito del tuo post? Le due sigarette che hai dato al barbone. Si, ti sembrerà strano, ma è così e sai perchè? Nonostante le notti raccapriccianti che trascorri e la gente poco raccomandabile con cui hai a che fare, anzichè mandare a quel paese il barbone, gli hai dato due sigarette. Grande Marco, sei davvero grande e...non John Travolta!

follettoarrabbiato : Mentre lo leggevo...prima d'arrivare a Stephen King l'ho pensato ..degno di un film dell'orrore...ma lasciali chiacchierare tutti...non sanno quello che dicono...Folletto

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