(Prima pubblicazione 12.02.2010)
Arrivo presso la portineria dove svolgo il turno, una cosa tranquilla stasera, chilometri da fare e tanti ad andare su e giù per il palazzo ma rischi pochi. Mezz'ora prima, giusto per scendere presso la postazione centrale a prendermi la busta paga che han lasciato lì, arrivo e scherzo coi colleghi della stazione, si cazzeggia del più e del meno quando arriva di corsa uno di noi a dire che ci sono problemi nella zona dietro i bagni. Loro vanno, io non sono ancora in servizio, me ne frego, mi accodo, non si lascia soli i colleghi se c'è casino o almeno questa dovrebbe essere la regola. Scendiamo e troviamo un tossico orrido e strafatto con una siringa in mano e una tossica seminuda che gli sta succhiando il braccio insanguinato, intorno lerciume e masserizie sparse in terra. Loro si bloccano, lui si mette a urlare che è sieropositivo; esplodo, mi faccio avanti e urlo che 'ste cose non si fanno, meno che mai in mezzo alla gente che sta passando. Un attimo e il collega mi tira indietro per un braccio mentre quello parte con la siringa puntata, la scanso per un pelo, ci allontaniamo tenendo bloccate le porte, uno parte e va a chiamare i carabinieri che arrivano armati di tutto punto. Usciamo a fumare, saranno cavoli loro. Sono piuttosto senza fiato e le Camel aiutano poco. Me ne vado in postazione, scrivo un po', vado di ronda. All'una mi suona il cellulare: è mio figlio che prega che vada a casa, ha mal di stomaco e non riesce a dormire. Papà è al lavoro, figlio, lo sai che non posso andarmene da qua, mamma dove sta? E' a letto a dormire, ovvia risposta. A dormire. Fai il bravo per favore, prendi l'orsetto e mettiti sotto le coperte, sogna tuo padre, domani dormo a casa, ti faccio le coccole, stai tranquillo. Ci mandiamo baci, attacco il cellulare. Dai vetri su strada vedo un gruppo di sbandati che si trascina verso l'interno della stazione. Cosa sto facendo qui seduto? Perché non sto là fuori con gli altri? Vi voglio morti. Tutti. Dal primo all'ultimo.
Commenti dei lettori dell'epoca :
did.lina : Non è giusto! Non so se questa sia la vita e la professione che tu hai scelto...Immagino di si. Ma leggendo ciò che scrivi qualcosa in me si ribella: non è giusto! Comprendo fino in fondo al cuore la tua ultima frase... Dove abbiamo sbagliato? Perchè tutte le notti e tutti i giorni si ripetono queste cose, in tutte le stazioni, in tutte le città...Qualcosa è sfuggito alle famiglie, alla scuola Sono pensieri in libertà i miei, ma ripeto: non è giusto!
neteyes : Di sicuro vedere certe cose non è affatto bello,anche io le ho viste. La cosa che noti subito è come ti riduce la droga,uno zombie vegetale,uno schiavo di essa al 100%,la rabbia è anche per quelle persone che ci cadono,vederle ridursi cosi abbandonate a se stesse in balia della loro dipendenza.E poi pensi ,ma come cazzo si fa' a vivere(morire) per la droga in quella maniera,se volevi morire ti suicidi direttamente con una pistola o una corda,purchè finire in mezzo ad una strada con una siringa in mano tra fango e immondizzia.Ma la droga purtroppo annebbia tutto cervello e dignita' personale compresa.Io ho sempre pensato che a quelle scene , se si è costretti e capita di vederle per lavoro,come te...forse è meglio che le guardi tu che non i genitori di quelle persone a cui farebbe molto piu' male assai.Ciao!

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