(Prima pubblicazione 11.02.2010)
Chiacchierando con una cara amica, Milady444, eravamo finiti a tirarci addosso i titoli dei libri che abbiamo letto, riscontrando passioni comuni e letture trascorse. Abbiamo tra gli altri, letto entrambi molte opere di fantascienza e mi piace qui ricordarne alcune, legate magari a momenti particolari del mio vissuto. Il mio primo Urania me lo regalò un mio zio, avevo undici anni, durante una vacanza estiva, li desideravo tanto ma non potevo comprarmeli e mio padre dubito li apprezzasse. Si trattava de LA PISTA DELL'ORRORE di Roger Zelazny che con la sua bizzarra avventurosità mi colpì moltissimo dando il via ad una corsa all'acquisto nell'usato di quanti fascicoletti Urania mi riuscisse di trovare. Era l'epoca d'oro dei grandi scrittori, come Brunner, Farmer, Asimov, Heinlein, Bradbury...cento altri, che lasciarono un impronta enorme in quel campo con le epopee spaziali, le invenzioni mirabolanti, le visioni senza confine di mondi inesplorati. Abbiamo insieme ricordato Jack Vance, il creatore di Tschai e di mille mondi, ognuno perfettamente elaborato, in ogni suo particolare etnico, biologico, storico e di costume. Conservo ancora IL CREPUSCOLO DELLA TERRA in una rara edizione, e mi riporta all'epoca in cui ero illustratore per la Fanucci, la Solfanelli e tante altre case editrici del settore. Un antologia davvero terribile, in Urania, fu LA SPOSA N°91, e la visione di me ragazzino che la leggo nel letto con mio padre addormentato, alla livida luce dell'alba in un albergo dove ci fermammo per riposare da un viaggio ancora alligna nella mia mente. Da Urania passai alla editrice Nord, i cui bellissimi volumi cartonati regalarono ai lettori italiani il meglio assoluto, da Howard a Pier Carpi, e ne ho ancora circa cento, tutta la prima originale Fantacollana e Arcano, che qualche anno fa aveva raggiunto prezzi da capogiro tra i collezionisti, parliamo di più di centomila lire a volume. Tra di essi spicca IL CIRCO DEL DOTTOR LAO, unico libro scritto da Charles Finney e diventato un cult, con le tavole di Boris Artzbysheff, stranissime nel loro genere. Ripensando ai disegni ricordo le mostre che feci all'epoca, una perfino insieme al leggendario Karel Thole che faceva le copertine per Urania, persona arguta e bizzarra ma un grande, immenso artista del colore che destreggiava in grandi tavole a tempera. Quando poi la grande ondata della fantascienza in Italia cominciò a refluire, per mancanza dei grandi nomi, prese il sopravvento la fantasy che, dal Signore degli Anelli di Tolkien derivò un infinità di cloni a volte mal riusciti come il ciclo di Shannara. Riuscivo a malapena a collezionare Howard, Frank B.Long, Ambrose Bierce e L.S.de Camp ma non mi mancò mai nulla di H.P.Lovecraft fino al suo epigono August Derleth che ne proseguì l'opera da grande appassionato. Dirigevo all'epoca tre fanzine che in breve giunsero a livelli altissimi, per delle pubblicazioni amatoriali: ero partito con dei fascicoletti fotocopiati e ero arrivato a farne delle riviste a colori e con i fustellati allegati come gadget, proprio! Tutto autonomo e fiero di ospitare la crema del mainstream italiano della letteratura del settore, da De Turris alla Rinonapoli, andava talmente bene che in breve riuscii, con questo scherzo, ad accumulare trenta milioni che usai per sposarmi, arredare casa e fare il viaggio di nozze. Pazzesco, a ripensarci. L'arte di arrangiarsi italiana nella sua forma migliore. Crollato infine il meraviglioso mainstream amatoriale, sotto i colpi dell'età e delle responsabilità lavorative e familiari, tutti noi ci dedicammo ad altro e molti finirono per scrivere libri di altro genere o a seguire mode d'oltreoceano malamente ricalcate. Tornai a collezionare, in omaggio ai gusti semplici di mio padre, i Gialli Mondadori di Ellery Queen, così belli, perfettamente logici ed intricati e quelli di Agatha Christie. E poi iniziai a spaziare in ogni dove, da Balzac a Mishima, da D'Annunzio a Guareschi ma, come recitava il finale di Conan il Barbaro, "questa è un altra storia".
Commenti dei lettori dell'epoca :
milady444 : che storia!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
così simile alla mia io avevo intere collezioni ma non avendo posto in casa le avevo messe in scatoloni ben catalogati insieme ai fumetti ti tex e zagor che ero riuscita ad avere dal n. 1 tutti in originale un bel giorno mia madre decidendo di sistemare la soffitta regalo i miei tesori a un raccogli carta una parte di me è ancora con loro me li ricordo uno ad uno .....non leggo mai i libri una sola volta crena ho tutti i libri della christie sono 102 poi sono passata a king letti tutti e via dicendo caspita quante cose abbiamo in comune questo post mi ha fatto tornare indietro di qualche anno.. grazie graziella
calypte : Proprio come una canzone!!!
Associare il proprio tempo di memoria a quelle sfumature, come le note o un rigo rimasto impresso o una copertina viva negli occhi!
E ne ricordi a volte le espressioni di quando...e ne ricordi il profumo...di come!
E' una macchina fotografica...un flash!
Luce che passa attraverso gli anni per ritornarti dentro!!
P.S.......non butto mai i miei libri...li tengo come relique per doppia importanza.Una e' quella che hai raccontato tu e l'altra e' che i libri sono un bene preziosissimo di conoscenza!
A momenti me ne regaleranno uno...e l'emozione gia' mi prende finche' non l'avro' fra le mie mani....sorpresa!!!!!

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