venerdì 12 dicembre 2025

LA MUMMIA

 (Prima pubblicazione 12.01.2010)


Leggo con divertito raccapriccio che la rete televisiva Channel 4 inglese sta cercando un malato terminale disposto a concedere il corpo affinché possano fare un documentario sulla imbalsamazione, secondo gli antichi rituali egiziani. Ora, ci sarebbe da chiedersi come mai non siano andati a cercare un nativo della valle del Nilo, dove ancora chi sa in quanti seguono l'antica religione e farebbero carte false per farsi mummificare.  E c'è da domandarsi se di un simile documentario ce ne sia il bisogno, ma in un mondo dove tutti i tabù sono stati infranti e superati, dove in preda ad una sindrome generalizzata da overdose qualsiasi cosa non è mai sufficiente, la imago mortis - che una volta sarebbe stata coltivata nel riposto familiare con tutte le tradizionalità del caso - è solo un altra cosa da sfruttare. Non so quanti di voi ricordano una antica ma sfacciata campagna pubblicitaria di una nota casa di cerimonie funebri che osò far realizzare al grande disegnatore comico Origone (quello di Nilus, per capirci) una serie di strip su "La mummietta in cassetta" con una pin-up tutta bendata che ne combinava d'ogni sorta. Bizzarro davvero, e all'epoca sconcertante, in quanto uno dei primi colpi tesi a ridicolizzare la morte e a rendere accettabile se non addirittura piacevole l'idea di una inumazione diversa da quella consueta. E pure c'è da tener conto di quanto l'idea di una mummia sia straniante, accompagnata da sempre da un immaginario collettivo che la vuole rappresentante di qualcosa di orrido, pauroso (e ben lo testimoniano tutti i film dedicati, da La Mummia con Cristopher Lee sino a La Casa dalle Finestre che Ridono) forse perché accompagnata alla credenza che la vuole in grado di risorgere ma non con un corpo nuovo e puro come nel fantasticare cristiano-cattolico bensì con una sembianza putrescente e corrotta quindi cattiva in sé. Vedremo, perché è certo che riusciranno a farlo, intanto pur disgustati ci divertiamo nel sapere che l'esperto si sta addestrando sui maiali, come ogni classico e buon tatuatore che si rispetti. Augurandoci comunque che quelle bestie, una volta finita l'ora di esercitazione pratica del tizio, non siano state rimesse in vendita su qualche bancone britannico.

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