(Prima pubblicazione 15.01.2010)
Ti ritrovi così, nel fondo estremo della notte, a girare e rigirare tra la peggio fauna nel sottobosco umano della stazione, con un paio di colleghi che tirano l'alba con te, cercando di svicolare col cervello dai tuoi problemi e parlando sommessi del più e del meno, cercando come sempre di scamparla quando, con gli occhi gonfi dal sonno e i piedi che gridano vendetta, fermi nel mezzo del corridoio gommato a farci una sigaretta, l'attenzione viene attratta da una cosa veramente assurda. Sbucato dal nulla un centesimo arriva rotolando piano su se stesso, viene verso di noi, fa un giro del gruppo, si avvicina ad un collega, si riallontana, viene verso di me, sembra indeciso, riprende a rotolare e se ne va. Ci guardiamo, indecisi se metterci a ridere o se farci rizzare i capelli. Guardiamo intorno ma non si vede da nessuna parte. Che fine ha fatto? Cominciamo a cazzeggiare sui film demoniaci e sulle monetine infestate ma l'ora e il luogo non sembrano adatti così lasciamo perdere e ci riavviamo, ognuno con la mano sulla fondina, verso i nostri stalli delegati. E intanto, come era ovvio, il cervello si mette a rotolare anche lui: e se fosse stata davvero l'occasione speciale? Se fosse stato un amuleto, un portafortuna magico? Se anche fosse stata un offerta da Belzebù, non era forse il caso di chinarsi e afferrarlo? Mica ricapita più una cosa così... faccio qualche giro in zona, non lo ammetto ma sì, sto cercando il centesimo. E non si vede più, forse aspirato dalla macchinetta degli spazzini che è passata poco fa, chi sa, magari adesso sta in un sacco di polvere pronto ad andare ad intasare furbescamente qualche condotto di scarico per provocare qualche immane tragedia condominiale multipla... o è già finito nelle tasche di qualche barbone che domattina troverà un portafoglio con la schedina vincente del superenalotto e tra un mese tornerà in stazione e si comprerà un Eurostar... mah. Chi sa cosa cercava da noi. Forse anche lui aveva bisogno di un po' di compagnia, nel gelo della notte. Forse cercava solo una tasca amichevole. O forse no.

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